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Martedì, 19 Marzo 2024
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"Stare a letto o passare cinque giorni immersi in vasca", i nuovi studi dell'Esa sull'assenza di gravità

L'Agenzia spaziale europea chiede ai volontari di trascorrere lunghi periodi in posizione orizzontale. Obiettivo dello studio è quello di migliorare la vita degli astronauti, soggetti a condizioni estreme

L’Agenzia spaziale europea, Esa, porta avanti un nuovo programma di ricerca che consente di capire come il corpo umano reagisce alla vita nello spazio, trascorrendo lunghi periodi a letto. In assenza di gravità, i corpi degli astronauti non solo perdono densità muscolare e ossea, ma subiscono altre conseguenze, come lo spostamento dei fluidi verso il cervello. Per questi motivi, l’Esa vuole trovare metodi per mantenere la buona salute dei suoi astronauti, sperimentando le condizioni estreme di ridotta mobilità sui volontari.

Gli studi

Studi sul riposo a letto per tempi molto lunghi simulano gli aspetti del volo spaziale. Per tale motivo viene richiesto ai volontari di rimanere in posizione orizzontale, mettendosi seduti con le spalle appoggiate solo per mangiare, bere e utilizzare i servizi igienici.

I centri di ricerca

L'Esa ha annunciato di aver condotto numerosi studi di questo tipo in Francia, Germania e ora anche nell'Istituto Jozef Stefan di Planizza, in Slovenia, per condurre un nuovo ciclo di studi di 60 giorni. Quest’ultimo sito di ricerca si trova in una posizione ottimale perché ad alta quota e dunque soggetto a una minore pressione atmosferica. Il centro consente ai ricercatori di modificare le condizioni ambientali, come i livelli di ossigeno nella stanza, uno studio prezioso in vista delle future missioni spaziali in cui le dimensiono limitate dei veicoli spaziali, unita a un habitat anomale, potrebbero causare problemi di ossigenazione.

Effetti collaterali dell'assenza di gravità

“L'obiettivo è quello di testare definitivamente le misure che riducono gli effetti collaterali della vita in assenza di gravità”, spiega la coordinatrice scientifico del progetto Esa per la ricerca umana, Angelique Van Ombergen. “Abbiamo una lunga esperienza presso l'Esa in materia di studi sui periodo trascorsi al letto e questi nuovi esperimenti ci permetteranno di elaborare  tecniche migliori”.

Immerse per cinque giorni

Un altro tipo di studio terrestre con utilizzerà letti ad immersione a secco. Simili a delle vasche da bagno, i letti ad immersione ospiteranno un totale di venti volontarie che resteranno in posizione orizzontale per cinque giorni ciascuna.

“Abbiamo deciso di iniziare sperimentazioni di immersione a secco con un campione di volontari formato da sole donne in quanto non vi sono quasi dati su come reagisce il corpo femminile”, afferma la responsabile del team di volo spaziale dell’Esa, Jennifer Ngo-Anh. “Raccoglieremo i dati per comprendere meglio il modello di immersione a secco e come le donne reagiscono per indagini più approfondite in futuro”, conclude la ricercatrice.

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