rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità

Leggi Ue, Bruxelles chiede ai cittadini un parere ma in pochi lo sanno

In media solo 2mila europei prendono parte alle consultazioni online aperte dalla Commissione. La Corte dei conti Ue loda comunque lo sforzo dell’Ue per coinvolgere gli elettori nelle scelte politiche, ma mette in guardia su scarsa partecipazione e manipolazione dei risultati

I mezzi predisposti dalla Commissione europea per le consultazioni pubbliche nell’elaborazione e valutazione della legislazione e delle politiche Ue è di “livello elevato”. Lo afferma la Corte dei conti europea in una nuova relazione sull’efficacia dei meccanismi di partecipazione dei cittadini tramite le “100 consultazioni pubbliche all’anno” effettuate da Bruxelles. L’organismo di controllo finanziario con sede in Lussemburgo ha esaminato un campione di recenti consultazioni online, tra cui quelle riguardanti l’ora legale, le misure relative alla migrazione e la politica agricola. Alla Commissione viene però  raccomandato di migliorare il modo in cui entra in contatto con i cittadini, al fine di promuoverne una maggiore partecipazione.

Pochi partecipanti

Nel 2018, ad ogni consultazione hanno preso parte in media solo 2mila cittadini, senza considerare la consultazione sull’ora legale, che ha ricevuto un record di 4,6 milioni di risposte, ancorché provenienti per la maggior parte dalla sola Germania. La Corte però evidenzia che a una consultazione pubblica nel campione avevano partecipato solo tre persone. Compito della nuova Commissione sarà quindi quello di “migliorare le proprie attività per entrare in contatto con i cittadini”. 

Monitoraggio e manipolazione

La Corte, pur evidenziando una soddisfazione generale dei partecipanti per il processo di consultazione, ha riscontrato carenze nelle attività tese a entrare in contatto con i cittadini e nelle attività di feedback. Alla Commissione viene inoltre raccomandato di “migliorare il monitoraggio e la valutazione dei contributi dei cittadini per evitare la manipolazione dei risultati”.

Si raccomanda quindi alla Commissione di coinvolgere maggiormente i propri uffici e le autorità negli Stati membri al fine di divulgare più informazioni sulle consultazioni, di adattare i propri canali di comunicazione per ampliare il ventaglio dei potenziali partecipanti e individuare eventuali lacune informative. La Corte ha rilevato, infine, che per le consultazioni con i tassi di risposta più bassi, a differenza di quelle con i tassi più alti, non sono stati utilizzati svariati canali di comunicazione per raggiungere i destinatari.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Leggi Ue, Bruxelles chiede ai cittadini un parere ma in pochi lo sanno

Today è in caricamento