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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Salvini vuole la Lega delle Leghe, ma in Austria frenano

Il leader del Partito della libertà Strache: "Abbiamo posizioni condivise ma su altre non siamo d'accordo". Un supergruppo della destra radicale europea potrebbe essere il terzo dell'Aula

L'idea della Lega delle Leghe lanciata da Matteo Salvini durante il raduno di Pontida per ora non riscalda i cuori dei possibili alleati europei. "Come sapete a livello europeo siamo in gruppo parlamentare e cooperiamo su questioni tecniche e idee su cui abbiamo posizioni condivise”, ha affermato il vice cancelliere austriaco Henz-Christian Strache, presidente del Partito della Libertà Austriaco, che con le formazione di Salvini e con quella di Marine Le Pen siede a Strasburgo nel gruppo Europa delle nazioni e della libertà. Ma “su altre questioni su cui non siamo d'accordo non interferiamo”, ha puntualizzato Strache, facendo capire che il progetto lanciato da Salvini al momento è ancora prematuro. “Dopo le elezioni europee”, ha affermato l'austriaco “vedremo come continuare questa cooperazione". Salvini aveva lanciato l'idea della Lega delle Leghe dal palco di Pontida, una formazione che punta a unire "tutti i movimenti liberi che vogliono difendere i propri confini e il benessere dei propri figli", e ad “abbattere il muro di Bruxelles”. Una formazione che unisce la destra radicale europea non sarebbe certamente maggioritaria a Strasburgo ma secondo gli ultimi sondaggi potrebbe raccogliere un bel po' di seggi.

La Lega, con il 26% di consensi a cui l’attestano i recenti sondaggi, potrebbe ottenere tra i 20 e i 21 seggi a cui se ne potrebbero aggiungere altri 3 o 4 se Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni riuscisse a superare la soglia di sbarramento del 3%. L’AfD tedesca, data intorno al 16%, potrebbe prendere tra i 14 e i 16 seggi. A questi si potrebbero aggiungere i 2 seggi del Partito Blu di Frauke Petry, l’ex leader dell’AfD che ha lasciato il partito in polemica con la nuova gestione. In Austria il Partito della Libertà di Strache, seppur dato in leggera flessione rispetto alle politiche del 2017, dovrebbe almeno confermare i 4 seggi che attualmente detiene al Parlamento Ue. In Olanda il Partito per la Libertà PVV di Geert Wilders è dato al 15% e potrebbe prendere tra i 4 e i 5 seggi. Il partito Libertà e democrazia diretta di Tomio Okamura in Repubblica Ceca con il 10% dei consensi ottenuti alle elezioni nazionali del 2017 potrebbe ottenere altri 3/4 seggi. Altri 8 deputati dovrebbero arrivare tra Polonia, Svezia, Lituania, Bulgaria e Lettonia.

Addirittura se si convincesse il partito Giustizia e Libertà in Polonia (22 seggi potenziali) o l’ungherese Fidesz del premier Viktor Orban (12 seggi potenziali) a lasciare il Ppe per questo nuovo gruppo si potrebbero superare i 110 seggi diventare il terzo gruppo politico più numeroso.

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