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Martedì, 23 Aprile 2024
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Migranti, la ricetta di Juncker: “Canali sicuri di accesso, rimpatri e accordo di libero scambio con l'Africa”

Il discorso del presidente della Commissione a Strasburgo: "L'obbligo dell'ora legale va abolita"

Un colpo al cerchio e una alla botte. Nel suo ultimo discorso sullo Stato dell'Unione che, a quanto pare, è stato rivisto più volte nel corso della notte, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha annunciato un rafforzamento della guardia costiera Ue e dei rimpatri, ma al contempo si è schierato contro i muri interni tra i Paesi membri e ha chiesto la creazione di canali sicuri di accesso per richiedenti asilo e migranti “qualificati”. I timori per l'avanzata di partiti e leader populisti in vista delle prossime elezioni europee, insomma, hanno lasciato il segno. 

Guardia costiera Ue

E' proprio ai populisti che sembra rivolgersi quando, nell'Aula del Parlamento europeo a Strasburgo, annuncia  “un rafforzamento della guardia costiera e di frontiera europea fino a 10mila unità da qui al 2020 ed un'agenzia europea per l'asilo". Sui migranti "i nostri sforzi hanno portato a dei risultati con meno profughi lungo la rotta del Mediterraneo centrale, tuttavia gli Stati membri non hanno ancora trovato un rapporto giusto fra la responsabilità dei singoli Paesi e la necessaria solidarietà, che deve essere dimostrata se vogliono mantenere lo spazio Schengen senza confini", ha detto prima di aggiungere: "Resto contrario alle frontiere interne, laddove sono state create devono essere eliminate".

E sempre per restare in equilibrio, Juncker, dopo aver sottolineato che occorre fare di più sui rimpatri degli irregolari,  ha ricordato anche la necessità di creare dei canali sicuri per i richiedenti asilo e per i migranti “qualificati” di cui l'economia Ue ha bisogno: "L'Europa deve restare un continente di apertura e tolleranza, non sarà mai una fortezza in un mondo che soffre, non sarà mai un'isola, resterà multilaterale, il pianeta non appartiene a pochi" 

Accordo di libero scambio con l'Africa

Tra le proposte che piaceranno meno al fronte dei populisti (basti ricordare le proteste contro la presunta invasione di olio tunisino in Italia), c'è quella di un accordo di libero scambio tra l'Unione europea e l'Africa. "L'Africa non ha bisogno di carità", ha detto Juncker. Per questo, "la Commissione propone oggi una nuova alleanza tra l'Africa e l'Europa per degli investimenti e dei posti di lavoro duraturi. Questa alleanza permetterebbe di creare fino a 10 milioni di posti di lavoro in Africa nei prossimi 10 anni", ha spiegato Juncker. Anche il commercio tra Africa e Europa è importante. Ma gli scambi commerciali tra di noi non sono sufficienti. Sono convinto della necessità di un'evoluzione dei numerosi accordi commerciali euro-africani per arrivare a un accordo di libero scambio da continente a continente", ha aggiunto il presidente della Commissione. 

Ora legale

Fuori dalle questioni migratorie, Juncker ha parlato di Brexit, chiarendo ancora una volta che il Regno Unito non puo' avere gli stessi privilegi di chi resta nell'Ue. Ma anche della necessità di fare passi avanti sulla difesa comune europea. Ce n'è anche per la questione dell'ora legale: Juncker ha confermato quanto detto nei giorni scorsi: l'ora legale va abolita: “Gli Stati membri devono decidere loro stessi se vogliono far vivere i loro cittadini con quella solare o quella legale. Spero ci siano regole regionali conformi al mercato unico".

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