Magali, l'influencer distrutta dall'odio online: "A un passo dal suicidio"
Il più grande caso di cyberbullismo in Francia vede 28 persone condannate per molestie virtuali. Le pene vanno dai 4 ai 18 mesi di carcere
Una polemica contro gli "influencer ladri" ha incoraggiato una folla virtuale di persone a scagliarsi contro un noto volto dei social. Una campagna d'odio alla quale ciascuno degli imputati "ha scelto consapevolmente di partecipare", con "conseguenze reali" sulla salute mentale della vittima. È emerso in questi giorni quello che si configura come il più grande caso di cyberbullismo in Francia. Al centro l'influencer Magali Berdah, icona social di lifestyle e moda, arrivata, secondo quanto lei stessa ha dichiarato, "a un soffio dal gettarsi dalla finestra" a causa dell'odio subito.
Il caso è finito in tribunale ed ha portato alla sbarra 28 persone, condannate per "molestie virtuali" con pene dai 4 ai 18 mesi di reclusione, con sospensione nella metà dei casi.
Leggi contro influencer: perché hanno poco senso
Come sottolineato dai legali della donna, la severità delle pene non ha precedenti nei reati di cyberbullismo. "Una risposta giudiziaria all'altezza della gravità delle minacce di morte, anche a sfondo antisemita", sottolineano gli avvocati in una nota diffusa dall'influencer sul suo profilo Instagram.
Come tutto è iniziato
Secondo i giudici, a fomentare l'odio sarebbe stato il rapper Booba, vero nome Élie Yaffa, tramite i suoi post contro le presunte attività illecite degli influencer. Tuttavia, la corte di Parigi ha accertato responsabilità individuali per ciascuno degli imputati artefici della persecuzione online. Berdah, conosciuta come "la regina degli influencer" ha definito la sentenza una "bella vittoria. "La mia vita è stata distrutta per due anni a causa di questo", ha sèiegato. "Finalmente sono stato riconosciuta come vittima".
Com'è cambiata la fiducia negli influencer dopo il caso Ferragni-Balocco
Insieme alla pena detentiva, gli imputati sono stati condannati al pagamento di una multa da 700 euro più un ulteriore risarcimento combinato del valore complessivo di 54.000 euro da versare alla vittima. Per quanto riguarda Magali Berdah, contro di lei pende un'accusa separata di riciclaggio e la sua società di marketing la "Shauna Events" risulta indagata per frode in un'indagine avviata precedentemente e la donna dovrà comparire in tribunale nelle prossime settimane.