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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Proteste in Polonia contro l'arcivescovo che definisce i gay “peste arcobaleno”

Ma il capo della conferenza episcopale difende il prelato: “Il rispetto per le persone non può condurre all'accettazione dell'ideologia Lgbt+”

Stanno scatenando forti proteste in Polonia le parole dell'arcivescovo di Cracovia, Marek Jedraszewski, che ha definito omosessuali e transgender una "peste arcobaleno" che segue quella "rossa" dei bolscevichi. Un gruppo di manifestanti si è riunito sotto la sede della Nunziatura vaticana a Varsavia indignati per un'omelia che risale al primo agosto.

La manifestazione

La protesta, la prima del genere davanti alla rappresentanza vaticana, ha riunito un centinaio di persone, giovani ed anziani, ed è stata molto seguita attraverso Facebook, altre reti sociali e da media. "Le parole dell'arcivescovo mi hanno offeso", ha detto al quotidiano Gazeta Wyborcza un esponente della comunità Lgbt, Grzegorz Rokicki. "Jedraszewski, è ora di iniziare la penitenza", ha ironizzato uno striscione. "Da uomo e da cristiano vorrei esortare l'arcivescovo: non si difende l'uomo chiamandolo 'la peste'", ha detto Ignacy Dudkiewicz, caporedattore della rivista cristiana Kontakt, uno degli organizzatori della protesta. A Jedraszewski, nominato nel 2017 dal Papa quale successore del cardinale Stanislaw Dziwisz nella sede di Cracovia, nella manifestazione è stato ricordato il sostegno da lui offerto a un ex arcivescovo di Poznan, Juliusz Paetz, che nel 2002 si era dimesso dopo accuse di molestie mossegli da parte di persone del clero.

Sostegno al prelato

Il gesuita Dariusz Kowalczyk ha peraltro convocato per sabato prossimo a Cracovia "una riunione di preghiera" a sostegno di Jedraszewski e in difesa della Polonia minacciata, anche a suo dire, dalla "peste arcobaleno". In difesa di Jedraszewski si è schierato anche il capo della Conferenza episcopale polacca (Kep), l'arcivescovo Stanislaw Gadecki. "Questa rivoluzione dei costumi e della moralità, sottolinea papa Francesco, spesso agita la bandiera della libertà, ma in realtà ha portato devastazione spirituale e materiale nell'esistenza di innumerevoli persone, specialmente tra le più esposte", afferma in un comunicato pubblicato dall'agenzia di stampa "Pap". Secondo l'arcivescovo polacco è in corso "un'offensiva Lgbt+, con l'aumento del numero delle cosiddette marce dell'uguaglianza organizzate nel paese e con i piani di alcune amministrazioni di introdurre dopo le vacanze nei programmi scolastici lezioni di educazione sessuale che assecondano questa ideologia". Le persone che appartengono alle minoranze sessuali, dichiara Gadecki, sono nostre sorelle e fratelli, per i quali Cristo ha dato la vita e che vuole salvare, ma "il rispetto per le persone non può portare ad accettare un ideologia che ha l'obiettivo di rivoluzionare i costumi sociali e le relazioni tra persone". Per Gadecki le reazioni alle recenti parole dell'arcivescovo di Cracovia Jedraszewski sarebbero "la testimonianza del punto di vista totalitario che ha messo le radici in alcuni ambienti".

La lettera a papa Francesco

Il leader del partito di centrosinistra Wiosna, Robert Biedron, ha indirizzato a papa Francesco una lettera in cui esprime preoccupazione per la "glorificazione della violenza" operata dalla chiesa cattolica polacca. Nella lettera Biedron chiarisce di aver deciso di scrivere al pontefice dopo i disordini durante il Pride di Bialystok del 20 luglio scorso, quando il corteo Lgbt è stato più volte bloccato da contromanifestazioni violente. Alcuni manifestanti sono stati picchiati e in loro direzione sono volati petardi, pietre, uova e bottiglie. "L'atmosfera di discriminazione e di crescente odio, condotto fino ad atti di violenza fisica, è in conflitto con i i fondamentali diritti dell'uomo e con l'idea cristiana dell'amore per il prossimo", si legge nella lettera. "So che Sua Santità è un alleato di tutti coloro che lottano per l'uguaglianza, il rispetto e per un mondo libero dalla violenza. Purtroppo non si può dire lo stesso di tutti i rappresentanti della chiesa cattolica in Polonia"ha affermato Biedron.

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