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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Da Forza nuova agli amici di Casapound, ecco come si finanzia l'estrema destra grazie all'Ue

Nazionalisti in patria, hanno creato partiti e fondazioni di “stampo europeo” accedendo cosi' ai finanziamenti pubblici di Bruxelles. L'Alleanza dei movimenti nazionali europei, di cui fa parte la Fiamma Tricolore, ha ottenuto 1,5 milioni dal 2011 a oggi. Mentre Roberto Fiore, leader di Fn, guida l'Alleanza per la pace e la libertà 

Al centro dei loro programmi in patria hanno l'uscita dall'Euro e dall'Unione europea. Ma una volta arrivati a Bruxelles, questi cavalli di battaglia scompaiono. O meglio, non rientrano negli statuti dei partiti e delle fondazioni europei di cui fanno parte, spesso in posizione di primo piano, e che da anni vengono finanziati (con denaro pubblico) da quella stessa Ue che, dicono, vogliono abbattere. Del resto, il piatto a cui accedere con questa “dimenticanza” è molto ricco. Per Forza Nuova, tanto per fare un esempio, e i sodali dell'Alleanza per la pace e la libertà vale quasi 700mila euro solo per il 2017. Per un'altra Alleanza, quella dei Movimenti nazionali europei, di cui fa parte la Fiamma Tricolore e i cui membri hanno nei giorni scorsi incontrato Casapound, si aggira sui 420mila. A cui aggiungere gli 1,5 milioni incassati dal 2011 a oggi.

Fondi Ue anche per la Brexit

Attenzione, niente di irregolare. Almeno non per questi movimenti-partiti. Le leggi Ue, infatti, consentono a chi possiede determinati requisiti di poter accedere ai finanziamenti pubblici per i partiti e le fondazioni di livello europeo. Non che in passato non siano mancati sospetti o veri e propri casi di frode: è successo per esempio all'Adde, partito europeo fondato dall'Ukip di Nigel Farage, contro il quale il Parlamento Ue, che si occupa dell'assegnazione di queste risorse, ha aperto una procedura per sospetto uso non corretto dei fondi. Risultato? L'Adde di Farage non ha partecipato al bando per il 2017.

I movimenti nazionalisti (ma europei)

Problemi che, per il momento, non hanno riguardato i finanziamenti delle formazioni di estrema destra. La più vecchia è quella dell'Alleanza dei movimenti nazionali europei, il cui leader è tale Béla Kovács, politico di estrema destra ungherese accusato in passato di essere stato una spia della Russia (ma lui ha sempre smentito). Ne fanno parte, oltra alla già citata Fiamma Tricolore, le Destre Unite di Massimiliano Panero (sempre per restare in Italia), il Partito nazionalista bulgaro, quello britannico, il Movimento repubblicano sociale spagnolo e il Partito rinnovatore nazionale portoghese.  Il segretario è un assistente parlamentare italiano, Valerio Cignetti, che qualche settimana fa ha fatto da “cicerone” alla visita del leader di Casapound, Simone Di Stefano, al Parlamento europeo a Bruxelles, dove ha incontrato un gruppo di eurodeputati tra cui i neofascisti greci di Alba dorata. 

L'Alleanza dei movimenti nazionali europei ha ottenuto un finanziamento per il 2017 pari a circa 420mila euro. Il partito ha anche una fondazione europea (Identità & Tradizioni europee) che tra il 2015 e il 2016 ha ottenuto 350mila euro. Nel 2017, la fondazione risulta esclusa dai finanziamenti. 

L'Alleanza di Forza Nuova

Se Fiamma Tricolore e Forza Nuova corrono insieme per le elezioni nazionali, a Bruxelles sono divise, almeno in quanto a partiti e fondazione. Forza Nuova, infatti, è tra i membri dell'Alleanza per la pace e la libertà. Il presidente di questo partito europeo è Roberto Fiore, ossia il leader storico di Forza Nuova. Che a Bruxelles capeggia uno stuolo di esponenti dell'estrema destra noti in tutta Europa. C'è Udo Voigt, eurodeputato tedesco che i detrattori dicono vicino a Putin e Trump e condannato per aver distribuito un pamphlet che incitava all'odio razziale. C'è Marian Kotleba, ex presidente della Regione di Banská Bystrica in Slovacchia. In qualità di leader del Partito Popolare Slovacchia Nostra (Ľudová strana Naše Slovensko), Kotleba si è autoproclamato "Vodca" (Duce), spesso si presenta in pubblico indossando un'uniforme militare, è un convinto ammiratore di Josef Tiso (il sacerdote che divenne presidente della Repubblica Slovacca filo-nazista) ed è fortemente ostile nei confronti dei rom (che definisce parassiti).

Del gruppo, fa parte anche l'eurodeputato polacco Korwin-Mikke, spesso al centro delle polemiche a Strasburgo, come quando parlo' dei migranti definendoli “negri” o come quando accuso' le donne che lavorano come causa della riduzione delle nascite in Europa. Il partito, come vuole la tradizione dei finanziamenti Ue, ha anche una fondazione, Europa Terra Nostra, che nel suo statuto dice di riconoscersi “nei valori e nei principi dell'Unione europea”. Peccato che per i suoi membri l'Unione europa sia un moloch da abbattere per tornare alle “nazioni libere e sovrane”. 

Paradossi a parte, il partito di cui fa parte Forza Nuova ha ottenuto uno stanziamento di 419.639 euro nel 2017 e ha già ricevuto 328mila euro nel 2016. A questi fondi, vanno aggiunti quelli ottenuti dalla fondazione: 262mila nel 2017 e 151mila nel 2016. In totale, nel giro di due anni, potrebbero mettere in cassa oltre 1 milione di euro. 

Lo strano caso di Forza Italia

Nello scorrere l'elenco dei membri dei vari partiti e fondazioni europei, salta agli occhi lo strano caso degli esponenti di Forza Italia. Stando alle affiliazioni storiche, i politici azzurri dovrebbero far parte del Partito popolare europeo e della fondazione, che sono, per inciso, quelle che ricevono la fetta più grossi di finanziamenti Ue: 12,7 milioni all'anno. Ma non tutti sono, per cosi' dire, fedeli alla linea. Almeno a Bruxelles.

Per esempio, nel board dell'Alleanza dei movimenti nazionali europei figura Francesco Graglia, consigliere regionale del Piemonte eletto nelle file dei forzisti. Mentre tra i membri dell'Alleanza per la pace e la libertà di Fiore c'è posto anche per Franco Cardiello, senatore campano di Forza Italia con un passato nel Movimento sociale e in Alleanza nazionale. Senza dimenticare Daniela Ruffino, esponente piemontese attualmente in corsa per un seggio alla Camera e che a Bruxelles fa parte dell'Alleanza per la vita e la famiglia, che tra partito e fondazione ha ricevuto nel 2017 circa 400mila euro. Per fare cosa? Promuovere la battaglia contro l'aborto e la promiscuità sessuale.  

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