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Venerdì, 29 Marzo 2024
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L'Iva scende al 4%, ma solo per i partiti che partecipano alle europee

Una legge del 1993 concede agevolazioni fiscali per le liste candidate all’Eurocamera. Imposta ridotta per tre mesi su manifesti, spazi pubblicitari, affitto di locali e servizi connessi agli eventi

Mentre in Italia ci si avvia verso un aumento dell'Iva per i cittadini, c'è un'imposta sul valore aggiunto che invece di aumentare è diminuita scendendo al 4%: quella per le formazioni politiche. L’aliquota agevolata è riservata ai soli partiti e movimenti in corsa per le elezioni europee nei 90 giorni precedenti all’apertura dei seggi. In forza di una legge del 1993, si riduce l’imposta sull’acquisto di manifesti, spazi d’affissione, spot televisivi, messaggi elettorali su quotidiani, periodici e siti web, l’affitto di locali, allestimenti e servizi connessi a manifestazioni politiche. Ma la lista di agevolazioni fiscali per gli aspiranti eurodeputati non si ferma qui.

Grazie al decreto legge 149 del 2013, i contributi versati ai partiti da parte di singoli simpatizzanti o società commerciali per importi compresi tra i 30 euro e 30mila euro possono essere detratti dall’imposta lorda, per un importo pari al 26 per cento del contributo versato. 

Per sapere quanto hanno speso partiti e movimenti nella campagna elettorale dovremo aspettare al 16 agosto quando i rappresentanti di ogni formazione dovranno presentare alla Corte dei conti l’ammontare delle spese sostenute. Solo allora sarà possibile sapere quanto hanno risparmiato le famiglie politiche italiane nella lunga campagna elettorale verso le europee. 

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