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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Nave Diciotti, l'Ue convoca riunione a 12 e risponde a Conte: si rivolga a Stati membri

Vertice a Bruxelles tra gli sherpa di alcuni paesi europei, tra cui, oltre il nostro, quelli di Francia, Germania e Spagna. I Verdi chiedono una procedura d'infrazione contro l'Italia. Intanto resta lo stallo sulla modifica alla missione Sophia

Il premier Giuseppe Conte, sulla scorta di quanto fatto da numerosi esponenti della maggioranza, ha chiesto alla Commissione Ue di intervenire sulla vicenda della Nave Diciotti, bloccata al porto di Catania con i suoi 150 migranti a bordo. E Bruxelles ha risposto convocando a Bruxelles una riunione (venerdi' 24 agosto) tra i rappresentanti dei governi di 12 paesi europei: Italia, Francia, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Olanda, Belgio, Malta, Grecia, e Irlanda.

L'obiettivo è trovare una soluzione duratura alla questione dei ricollocamenti dei migranti tra gli Stati membri, motivo per il quale l'esecutivo Conte non ha consentito lo sbarco delle persone a bordo della Diciotti. Berlino ha fatto sapere che sulla Nave Diciotti i contatti sono in corso. Ma sul futuro delle politiche migratorie non ci sono segnali. Anzi, sul fronte Sophia lo stallo continua.

Ue: su impegni presi da Paesi rivolgersi a loro 

Risposto all'appello di Conte, la Commissione europea non ha mancato di bacchettare il premier: "All'epoca – ha ricordato un portavoce dell'esecutivo comunitario facendo riferimento ai precedenti casi simili - ringraziammo i sei Stati membri che si fecero avanti” per prendere un numero di migranti a bordo delle navi Protector e Monte Sperone, rendendo possibile lo sbarco a Pozzallo. Ma per quanto riguarda "i contatti e l'organizzazione tra le autorità nazionali sul ricollocamento dei migranti e sugli impegni presi, vi rimandiamo agli Stati per sapere a che punto sono del processo". 

Chiarito questo, il portavoce ha aggiunto che la Commissione continua “a lavorare per una rapida soluzione in modo che le persone a bordo possano essere sbarcate il più presto possibile. E' innanzitutto e soprattutto un imperativo umanitario. Stiamo parlando di esseri umani. La priorità per tutti deve essere che le persone ricevano le cure di cui hanno bisogno".

Sophia, stallo sugli sbarchi 

Intanto a Bruxelles si è tenuta un'altra riunione delicata sul fronte immigrazione, quella del Comitato politico e di sicurezza (Cops) dell'Unione europea, durante la quale gli ambasciatori degli Stati membri hanno discusso della richiesta dell'Italia di modificare le regole sugli sbarchi di migranti salvati dalle navi che partecipano all'operazione Sophia che opera al largo della Libia. Stando a quanto riferisce l'agenzia Agi, pero', la quasi totalità degli Stati membri è contraria alla richiesta italiana. L'attuale piano operativo prevede che gli sbarchi avvengano sempre nel nostro paese. A luglio, dopo lo sbarco a Messina di oltre 100 migranti dal pattugliatore irlandese "Samuel Beckett", il ministro dell'Interno Matteo Salvini aveva annunciato l'intenzione di "bloccare l'arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazionali attualmente presenti nel Mediterraneo". 

Verdi Ue: Commissione apra infrazione contro Italia 

Tornando al caso della Diciotti, oggi gli eurodeputati del Pd Michela Giuffrida e Daniele Viotti hanno partecipato alle proteste al porto di Catania contro la detenzione dei migranti sulla nave. I Verdi europei, invece, hanno lanciato un appello alla Commissione Ue affinché apra una procedura d'infrazione contro l'Italia: "Rifiutando lo sbarco Salvini sta di fatto tenendo ostaggi i migranti usandoli come merce di scambio per le regole italiane ed europee sui diritti umani", dicono in una nota congiunta  i co-presidenti Monica Frassoni e Reinhard Buetikofer, che aggiungono: “Facciamo appello alle istituzioni europee perché reagiscano immediatamente mandando una delegazione a Catania e chiediamo alla Commissione europea di aprire immediatamente una procedura d'infrazione contro l'Italia".

Tajani: riforma Dublino unica soluzione

Anche il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, chiede sanzioni, ma ai paesi di Visegrad, ossia Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica ceca: "Se gli Stati membri avessero seguito la proposta di riforma di Dublino del Parlamento europeo, il problema della Diciotti sarebbe già risolto", ha detto all'Ansa. La proposta dell'Eurocamera, infatti, "prevede il ricollocamento immediato" dei migranti. I Visegrad che vi si oppongono "devono farsi carico del problema, la solidarietà non è a senso unico" o "devono essere sanzionati", ha concluso.

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