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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Da Bruxelles 40 milioni all'anno a partiti e fondazioni. E ora il Parlamento chiede una stretta 

Dal Pd alla Lega Nord, passando per Forza Italia e l'Ukip di Nigel Farage (alleato del Movimento 5 Stelle). Cosi' Mamma Europa aiuta la politica. Gli eurodeputati: "Serve più trasparenza"

Il finanziamento pubblico ai partiti non è morto, almeno a Bruxelles. Già, perché ogni anno il Parlamento Ue destina ben 40 milioni di euro per finanziare partiti e fondazioni di “livello europeo”. Un bel bottino a cui partecipano tutti, dal Pd alla Lega Nord, passando per Forza Italia e l'Ukip, il partito di Nigel Farage (alleato a Bruxelles del Movimento 5 Stelle) che, più di tutti, ha promosso la campagna per l'uscita del Regno Unito dall'Ue. Una campagna condotta grazia anche ai fondi concessi dall'Ue. 

Ma quello di Farage, che a quanto pare sarà escluso dalla prossima assegnazione delle risorse, non è l'unico paradosso di questo sistema di finanziamento della politica. In molti hanno denunciato che le regole esistenti lasciano la porta aperta a rendicontazioni “creative”, soprattutto per il largo ricorso dei “contributi in natura” a giustificazione delle spese. 

Per questa ragione, il Parlamento europeo ha deciso di riformare le regole per l'assegnazione dei contributi e i successivi controlli sulle spese. Le nuove norme dovrebbero aumentare la trasparenza, solo i partiti nazionali potranno partecipare ai bandi (e non, come succede tuttora, anche singoli individui) e in caso di false dichiarazioni il beneficiario sarà escluso dai fondi. D'altro canto, la proposta del Parlamento Ue è volta anche a rendere più facile l'accesso a queste risorse: nel testo, approvato ieri dalla commissione Affari costituzionali dell'Eurocamera, si chiede infatti di ridurre il cofinanziamento dal 15% al 10% per i partiti e al 5% per le fondazioni. 

I partiti e le fondazioni finanziati

Tra i partiti politici europei a riceve la fetta più grande di contributi pubblici è il Ppe, di cui fanno parte Forza Italia e l'Ap di Alfano: nel 2015, i popolari hanno ricevuto 8 milioni per il partito e 4,7 milioni per la loro fondazione, il Wilfried Martens Centre for European Studies. Il gruppo dei Socialisti e Democratici, di cui fanno parte Pd, Sinistra Italiana e Mdp, ha ricevuto tra finanziamento al partito e quello alla sua fondazione di riferimento (la Foundation for European Progressive Studies, guidata fino a questa estate dall'ex premier Massimo D'Alema) circa 9,7 milioni di euro. 

Ma l'Ue non è generosa solo con i grandi partiti europeisti. Come dicevamo, quando si tratta di finanziamenti, anche gli euroscettici più duri e puri non si sottraggono agli aiuti di Mamma Europa. Il caso dell'Ukip di Farage, che nel 2015 ha ricevuto circa 2 milioni, non è isolato.  Ci sono anche Matteo Salvini e Marine Le Pen, che grazie alla costituzione del gruppo Enf, hanno potuto accedere a cospicue risorse. All'Enf fanno riferimento ben 2 partiti europei (l'European Alliance for Freedom di olandesi e maltesi) e il Mouvement pour une Europe des Nations et des Libertés (di Le Pen e Salvini), con tanto di rispettiva fondazione. Nel 2015, queste associazioni hanno ricevuto nel complesso stanziamenti dal Parlamento europeo per 3 milioni.

Tornando alla Brexit, anche l'Ecr, il gruppo dei Tories della premier Theresa May, è stato adeguatamente finanziato: 3,2 milioni per partito e fondazione. Soldi che continueranno a ricevere fino a quando il Regno Unito non lascerà definitivamente l'Ue. Perché si sa, Bruxelles non è poi cosi' cattiva. Soprattutto quando allarga i cordoni della borsa. 
 

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