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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Dalla Cina informazioni in ritardo sul coronavirus": ecco i file segreti dell'Oms

Registrazioni di riunioni e documenti interni svelano un rapporto tutt'altro che amichevole tra Pechino e l'agenzia delle Nazioni Unite alla quale Trump ha tagliato i fondi. I vertici avrebbero lodato il 'modello cinese' al fine di accedere ad altri dati sul Covid

La Cina ritardò la trasmissione di dati e informazioni sull’allora nuovo coronavirus rallentando il lavoro dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel monitoraggio delle polmoniti anomale e letali che si stavano verificando a Wuhan. È quanto riporta l’agenzia di stampa Associated Press, citando materiale audio e documenti interni relativi alle riunioni tra membri dell'Agenzia Onu. Le lodi al 'modello cinese' riferite all’epoca dei fatti da parte dell’Oms - secondo gli autori dell’inchiesta giornalistica - sarebbero state soprattutto un invito alle autorità cinesi a diffondere maggiori informazioni, mentre in privato i funzionari dell'agenzia delle Nazioni Unite si sarebbero più volte lamentati per i ritardi della Cina.

Le accuse

“I laboratori del Governo cinese - si legge nell’inchiesta - hanno rilasciato informazioni sul genoma (del virus, ndr) solo dopo che un altro laboratorio aveva pubblicato i dati rilevanti su un sito web di virologi l'11 gennaio”. Ma anche allora le autorità cinesi non si fecero sentire per almeno altre due settimane, senza fornire all’Oms dati dettagliati su pazienti e casi. Le accuse al Governo di Xi Jinping emergono dalle registrazioni delle riunioni interne che si sono tenute tra i membri dell’agenzia delle Nazioni Unite per la salute.

Oms senza poteri

Il quadro che emerge appare in contraddizione sia con le affermazioni dell’amministrazione cinese, che ha sempre difeso l'operato della Cina come "tempestivo" e “trasparente". Alla scarsa trasparenza cinese si unisce, invece, una sorta di impotenza dell'Oms che non ha poteri ispettivi e non può indagare in maniera indipendente all'interno dei Paesi membri. 

Il rapporto con le autorità cinesi 

L’inchiesta mette in discussione anche le affermazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, secondo il quale l’Oms sarebbe collusa con la Cina. “Le registrazioni suggeriscono che anziché ‘coprire’ la Cina, l'Oms è stata tenuta allo scuro” mentre Pechino “le dava le informazioni minime richieste dalla legge”. Tuttavia, “l'Agenzia ha cercato di ritrarre la Cina in maniera positiva”, presumibilmente per non arrivare a una rottura dei rapporti. 

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