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Sabato, 20 Aprile 2024
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Catalogna, Commissione Ue: “Non accetteremo mai che regioni vadano contro le nazioni”

In una intervista a El Pais il presidente dell'Esecutivo comunitario manda un messaggio a Puigdemont: "Se contava in un nostro appoggio, si era illuso"

“Il governo e la Generalitat possono discutere il livello di autonomia, ma l'Europa è un club di nazioni e non accetta che le regioni vadano contro le nazioni, tanto meno se fuori dalla legge”. Se gli indipendentisti catalani volevano una presa di posizione chiara da parte della Commissione europea, stavolta sono stati più che accontentati. Peccato che le parole del presidente dell'Esecutivo comunitario, Jean-Claude Juncker, vadano in direzione diametralmente opposta rispetto a quanto speravano Puigdemont e i suoi sodali. 

La "preoccupazione" catalana

"La Catalogna è una grande, enorme preoccupazione. Non mi piace la situazione che ha provocato, è un disastro, per molti aspetti", ha detto in un'intervista al quotidiano spagnolo El Pais. Le istanze nazionaliste catalane, spiega Juncker, hanno "generato una frattura interna tra la società spagnola e catalana, creato problemi tra familiari, tra amici". "E' triste, questo non sarebbe mai dovuto succedere", il nazionalismo "un veleno".

Il presidente della commissione ha quindi inviato un messaggio chiaro all'ormai ex presidente della Generalitat catalana Carles Puigdemont, ancora rifugiato in Belgio in attesa della decisione sull'estradizione in Spagna "Se in qualche momento ha creduto che noi l'avremmo appoggiato, si deve disingannare - ha concluso - C'è solo un governo che l'Unione europea appoggia, le autorità catalane non devono sottostimare il grande sostegno che Rajoy ha in tutta Europa". 

Puigdemont: “Da Madrid strategia della paura”

Intanto, Carles Puigdemont torna ad attaccare Rajoy, accusando il governo spagnolo di perseguire "la strategia della paura". Su Twitter, Puigdemont ha scritto che "uno Stato che ha come confidente il cervello degli attacchi di Barcellona non ha limiti", ed è "capace di tutto". E che "la strategia della paura si accompagna sempre con la violenza", facendo riferimento alle accuse formulate dalla segretaria generale dell'Erc, Marta Rovira, secondo cui il governo "aveva minacciato" con "varie strade" come inviare l'esercito o "morti nelle strade" se si fosse continuato con la via dell'indipendenza. 

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