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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Negata casa a Bruxelles ad assistente della Lega in quanto italiano. Lui: “Razzisti”

Il collaboratore di Rinaldi respinto per via della sua nazionalità: “Sono venuto con Alitalia, non col barcone”

Più che i porti questa volta è stata chiusa la porta, potremmo dire. Quella di una casa che non è stata affittata perché chi la voleva era italiano. L'episodio di discriminazione è avvenuto a Bruxelles ed è stato denunciato da un assistende di un eurodeputato della Lega di Matteo Salvini. Giorgio La Porta, giornalista, social media manager e assistente del neo eletto Antonio Maria Rinaldi, si è visto rifiutare casa nella capitale del Belgio e dell'Europa, dove per i prossimi cinque anni dovrà lavorare per via del suo incarico. La signora belga alla quale si è rivolto per domandare un affitto, avrebbe risposto senza nemmeno troppi giri di parole che quell’alloggio non si affitta agli italiani.

È stato lo stesso Rinaldi a denunciare la cosa su Twitter. "Ennesimo caso di razzismo anti italiano a Bruxelles: il mio assistente Giorgio La Porta si è visto rifiutare un appartamento in affitto perché italiano!!! 'Cordone sanitario' anche negli affitti? Bene, altri 50mila voti a noi! Grazie!", aveva scritto l'eurodeputato qualche giorno fa.

"Offesa al mio Paese"

“Non è stata un’offesa a me, ma al mio Paese. È questo che mi fa rabbia”, ha detto l'assistente a IlFattoQuotidiano.it, specificando che “non avevo detto alla signora per quale gruppo politico avrei lavorato”. E a chi gli ha fatto notare che in Italia si sta diffondendo un sentimento simile nei confronti dei migranti, “come c’è ancora nei confronti dei meridionali” e che “la Lega potrebbe aver contribuito”, ha risposto: “Ma questa è l’Unione Europea, io devo avere gli stessi diritti che ha un cittadino belga, francese, tedesco o svedese, io non sono venuto qui col barcone, sono venuto con l’Alitalia e con un contratto di lavoro in mano”. La Porta ha parlato di “razzismo verso gli italiani“, “esistente da decenni” che “non ha certo creato Matteo Salvini”.

L'altro episodio simile

Solo qualche settimana fa un altro episodio abbastanza simile nei contorni era stato denunciato sempre a Bruxelles. Protagonista una assistente di un parlamentare legista che si era vista rifiutare l'affitto di una camera nella capitale belga per "ragioni politiche" essendo la proprietaria persona di sinistra.

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