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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Brexit, tra i britannici è corsa ad accaparrarsi un passaporto irlandese

Dal referendum ad oggi oltre 150mila richieste di una seconda cittadinanza. Solo nei primi sei mesi di quest'anno sono state 45mila, quanto tutte quelle del 2015, l'anno prima della votazione

La Brexit spaventa molti cittadini britannici che non vogliono perdere i diritti legati all'appartenenza all'Unione europea. E per questo dal referendum ad oggi è stata una corsa ad accaparrarsi un passaporto della vicina Irlanda. Lo scrive oggi il Times, pubblicando i dati aggiornati del numero di sudditi di Sua Maestà in coda per ottenere la seconda cittadinanza in Paesi dell'Ue, in modo da potersi muovere liberamente e senza vincoli qualunque cosa succeda dopo la formalizzazione del divorzio da Bruxelles.

A essere presa di mira è in particolare l'ambasciata di Dublino a Londra (tutti i britannici con genitori o nonni irlandesi hanno diritto al passaporto) dove dal referendum del 2016 sono giunte 150.000 domande e quasi 45.000 solo nei primi sei mesi di quest'anno: il doppio rispetto al passato. In totale le domande lo scorso anno sono state 80.752 contro le 46mila nel 2015, l'anno prima del referendum. Del resto, gli allarmi sull'ipotesi d'una traumatica Brexit senz'accordo negoziale con l'Ue si moltiplicano. Un ministro citato oggi dallo stesso Times non esclude, nel caso, rischi di caos immediato nei trasporti e l'agenzia di rating statunitense Standard & Poor's (S&P) sostiene che è aumentato il rischio di un recessione del Regno Unito senza un accordo sugli scambi commerciali e sulle tariffe doganali. Per S&P, un simile esito dei negoziati tra Londra e Bruxelles provocherebbe anche un probabile declassamento dei titoli di Stato del Paese.

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