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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Brexit, c'è l'accordo. May assicura: "Tutelati interessi britannici"

Dopo una lunga notte di trattative tra gli sherpa di Londra e Bruxelles, è arrivato l'ok all'intesa. Juncker: "Abbiamo una prima svolta e siamo pronti a lavorare alla seconda fase dei negoziati immediatamente"

Dopo mesi di negoziati, c'è finalmente un accordo sulla prima fase della Brexit. E' servita una lunga notte di trattative tra gli sherpa del Regno Unito e della Commissione Ue, ma all'alba, quando la premier Theresa May è volata a Bruxelles, si era capito che gli ultimi scogli per una intesa erano stati superati. A confermarlo per primo è stato Martin Selmayr, capo di gabinetto del presidente Jean-Claude Juncker, che sul suo profilo Twitter ha pubblicato la foto di un comignolo da cui sbuca una fumata bianca, come per l'elezione di un Papa.

"E' stato un negoziato difficile, ma adesso abbiamo una prima svolta e siamo pronti a lavorare alla seconda fase dei negoziati immediatamente", ha detto il presidente della Commissione europea Juncker, dicendosi "soddisfatto per l'accordo equo raggiunto con il Regno Unito". L'accordo raggiunto oggi a Bruxelles rappresenta "un miglioramento significativo" rispetto a quanto era stato concordato lunedì scorso ed "è nel migliore interesse del Regno Unito", ha commentato la premier May, che sul confine tra Irlanda e Irlanda del Nord ha assicurato: "Garantiremo che non ci sarà una frontiera 'durà".

Quella della frontiera nell'isola irlandese è stato in questi giorni l'ostacolo maggiore verso la chiusura dell'accordo per la prima fase dei negoziati. Il Dup, il partito di maggioranza a Belfast e "stampella" decisiva del governo May, si era opposto alla prima soluzione prospettata a Bruxelles, ossia un regime speciale per l'Irlanda del Nord che consentisse di evitare il ritorno della frontiera. Oggi in conferenza stampa, May non ha fornito ulteriori dettagli. Lo stesso vale per l'altra questione più spinosa, quello sul conto del divorzio: per il Financial times l'accordo finale prevede una cifra tra i 40 e i 60 miliardi che Londra dovrà versare a Bruxelles per rispettare gli impegni pregressi.

Adesso, l'accordo dovrà essere ratificato dagli Stati membri che si riuniranno giovedi' prossimo a Bruxelles. Dopodiché, si potrà finalmente aprire la seconda fase delle trattative: quella per definire i futuri rapporti tra il Regno Unito e il resto dell'Unione. 

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