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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Bollo in base ai chilometri e Telepass funzionante in tutta Europa, ecco la novità sulle strade Ue

L'imposta sul veicolo non sarà più collegata a un determinato periodo di tempo ma alla quantità di chilometri compiuti. Il telepedaggio verrà poi standardizzato per semplificare la vita di chi guida sulle autostrade dei diversi Paesi membri

Con il telepedaggio Ue e la riforma dell'Eurobollo, arrivano importanti novità sulle strade dell'Unione. La commissione Trasporti del Parlamento europeo ha approvato diversi emendamenti alla direttiva proposta dalla Commissione che hanno lo scopo di rendere la vita più semplice per gli automobilisti, e nello stesso tempo di tassare maggiormente chi inquina di più, facendo risparmiare chi inquina di meno.

Il Telepass europeo

"Dando il via libera al telepedaggio unico europeo, oggi l'Eurocamera ha spianato la strada ad un servizio in grado di generare enormi benefici facendo risparmiare milioni di euro a cittadini e imprese", ha dichiarato in una nota l'eurodeputato di Forza Italia Massimiliano Salini, titolare del dossier. "Si parla di 370 milioni di euro l'anno per chi utilizza le autostrade Ue, mentre le aziende che gestiscono tratti a pagamento potrebbero recuperare ogni anno 150 milioni di euro di pedaggi non versati da utenti di altri Paesi europei", ha rivendicato l'eurodeputato popolare. L'obiettivo della riforma è quello di armonizzare i sistemi di Telepass tra gli Stati membri per fare in modo che con un unico congegno si possa viaggiare e pagare i pedaggi in tutti gli Stati membri. Questo “faciliterà la vita di chi circola sulle strade, cittadini o autotrasportatori che purtroppo ancora oggi, nel mercato unico più evoluto del mondo, paradossalmente sono costretti a dotarsi di sei o sette diverse apparecchiature di bordo per effettuare i pagamenti sulle autostrade dell'Ue", ha continuato Salini, mentre in futuro “per offrire un servizio di telepedaggio in uno Stato Ue, gli operatori dovranno renderlo applicabile anche negli altri".

L'Eurobollo

La commissione ha anche approvato la riforma dell'eurobollo con l'obiettivo di mettere a punto un sistema più efficiente ed equo in cui i costi sarebbero condivisi tra diversi tipi di veicoli e gli oneri basati sul tempo sarebbero sostituiti con quelli basati sulla distanza. Il bollo insomma non si pagherà più dopo un determinato periodo, ma dopo un determinato utilizzo del veicolo, in modo tale che chi più usa l'auto (e quindi più inquina) paghi di più. Secondo quanto richiesto dagli eurodeputati negli emendamenti approvati, la tariffazione stradale imposta dagli Stati membri dovrebbe essere basata sulla distanza dal 2026 per le autovetture (due anni prima di quanto proposto dalla Commissione Ue) e dal 2023 per veicoli pesanti e furgoni merci di oltre 2,4 tonnellate (un anno prima di quanto proposto dall'esecutivo comunitario).

“La proposta è un punto di svolta per raggiungere l'obiettivo del Libro bianco sui trasporti, ossia passare alla piena applicazione dei principi del 'chi inquina paga' e del 'chi usa paga'”, ha rivendicato la responsabile del dossier, Christine Revault d'Allonnes del gruppo socialista. Per incoraggiare l'uso di veicoli rispettosi dell'ambiente, i paesi dell'Ue dovranno fissare diverse tariffe basate sulle emissioni di CO2 con le imposte per i camion a emissioni zero inferiori del 50% alla quota più bassa prevista per legge. “La proposta è ambiziosa e include le autovetture, dato che oltre il 60% delle emissioni dei trasporti su strada proviene da tali veicoli. Se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi sul clima di Parigi, dobbiamo agire su tutti i fronti con incentivi per i veicoli puliti”, ha affermato Revault d'Allonnes.

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