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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Boeing sospende la produzione del 737 Max, contraccolpi anche in Europa

Crollano in borsa i titoli delle aziende fornitrici mentre salgono quelli della rivale Airbus. La Ryanair aspettava la consegna di 135 aeroplani

Alla fine la Boeing ha deciso di gettare la spugna e ha confermato lo stop a partire da gennaio della produzione del 737 Max, bloccato a terra da mesi a seguito di una serie di incidenti che ne hanno messo in discussione la sicurezza. "Riteniamo che questa sia la decisione meno dannosa, per garantire la produzione sul lungo termine e la tenuta della catena di forniture", ha spiegato la società con un comunicato, dopo che lo stop era stato anticipato da indiscrezioni di stampa ieri.

Contraccolpi in Europa

I contraccolpi della scelta si sono già fatti sentire in Europa dove i primi ad essere colpiti sono stati i fornitori dell'azienda statunitense. Boeing ha ad esempio 300 fornitori nel Regno Unito, dove spende 2 miliardi di sterline all'anno, e tra questi il gruppo Senior, che produce componenti del motore per l'aereo, e che ha visto un calo del 7% nell'indice azionario FTSE 250 nella Borsa di Londra. Allo stesso modo la società francese Safran, uno dei maggiori fornitori europei di Boeing, ha perso in Borsa quasi il 4% mentre le quote dell'arcivale rivale Airbus hanno guadagnato quasi il 2%. Dei contraccolpi sono prevedibili anche per le compagnie aerei che contavano sull'acquisto di questi aerei, come ad esempio la Ryanair, che già da tempo ha messo in atto diverse misure che hanno colpito le sue tratte ma soprattutto i suoi dipendenti, a causa del ritardo nelle consegne di ben 135 737 Max ordinati ma non ancora ricevuti.

Lunghe attese per la certificazione

Boeing ha spiegato che diversi fattori hanno portato alla scelta dells sospensione della produzione, tra cui il trascinarsi fino al 2020 delle procedure di certificazione, ma anche la necessità di procedere alla consegna degli aeromobili in stock. "Tornare in sicurezza alla produzione del 737 max è la nostra priorità - ha affermato Boeing - siamo consapevoli che il processo di approvazione del ritorno in servizio del 737 deve essere straordinariamente approfondito e solido, per assicurare che autorità, compagnie clienti e passeggeri abbiano fiducia negli aggiornamenti". L'azienda era finita nella bufera dopo che i suoi aerei sono stati protagonisti di due incidenti, uno avvenuto in Indonesia e un altro in Etiopia e che sono costati la vita a 346 persone. Dopo il secondo episodio è emerso che i due incidenti erano collegati e causati dallo stesso problema a un sistema antistallo inserito nel nuovo modello. Così a marzo tutti i 737 Max del mondo sono stati bloccati a terra.

Lavoratori redistribuiti

La compagnia però non aveva mai interrotto la produzione e da marzo Boeing ha continuato a produrre 40 aerei al mese (per un totale di 400 pronti a essere consegnati, ma ancora bloccati), in vista del via libera della Federal Administration Aviation. Via libera che però non è ancora arrivato a causa di molteplici campanelli d'allarme sul fronte sicurezza. Secondo quanto reso noto dall'azienda i lavoratori concentrati fino ad ora sul 737 Max verranno redistribuiti in altri settori della produzione interna. Nonostante i posti di lavoro siano stati mantenuti, l'annuncio ha affondato i titoli in borsa con Boeing che ha perso l'1% in poche ore, chiudendo una giornata molto negativa a -4,92%. Si stima che la società abbia visto calare il proprio utile di 5,6 miliardi di dollari a causa di questa situazione.

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