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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Strasburgo dà l'ok a Lagarde per il dopo-Draghi. Ma M5s e Pd si spaccano

La francese ha ottenuto la fiducia del Parlamento Ue e sarà la prima donna a presiedere la Bce. I 5 stelle si astengono, accusandola di essere "corresponsabile" delle politiche i austerity. Per i dem, invece, si tratta di un voto "storico"

Il Parlamento Ue ha approvato la nomina di Christine Lagarde alla presidenza della Banca centrale europea con 394 sì, 206 no e 49 astensioni. Tra gli astenuti, anche gli eurodeputati del Movimento 5 stelle, ai quali non sono bastate le aperture della francese sulla flessibilità e sulla continuità rispetto alla linea seguita finora da Mario Draghi. Una scelta che di fatto smentisce la linea seguita dal premier Giuseppe Conte nel corso del Vertice Ue. 

Certo, l'astensione non è un voto contrario. Ma nella sostanza i 5 stelle hanno fatto mancare quell'appoggio che invece hanno accordato a luglio alla presidente designata della Commissione europea, Ursula von der Leyen. A spiegare le ragioni del Movimento è stato l'europarlamentare Piernicola Pedicini, che in un duro intervento nell'Aula di Strasburgo ha attaccato Lagarde definendola "corresponsabile" (prima come ministro francese dell'Economia, poi come direttrice dell'Fmi) delle politiche dei Paesi Ue che hanno scaricato sul debito pubblico il costo del salvataggio delle banche private, innescando poi le politiche d'austerità per far fronte all'indebitamento.

"Noi abbiamo provato con tutte le forze a trovare anche solo un motivo per sostenere la presidenza di Christine Lagarde alla Bce, senza successo purtroppo", ha detto Pedicini, ricordando che le politiche di austerità e le riforme strutturali sono state realizzate con "la compressione dei salari, tagli dei servizi e tagli delle pensioni. Una gigantesca opera di redistribuzione dal basso verso l'alto, dove i ricchi sono diventati più ricchi e i poveri sempre più poveri". "Adesso - ha aggiunto l'esponente del M5s - ci vengono a dire che hanno sbagliato e che cambieranno, ma ormai è troppo tardi. Noi - ha concluso Pedicini - non daremo la nostra fiducia a Christine Lagarde; aspettiamo prima di vedere che i cambiamenti siano reali e poi forse ne possiamo riparlare".

Sulla stessa linea del Movimento anche Fratelli d'Italia, che pero' all'astensione ha preferito il voto contrario: "Questa nomina è frutto dell'accordo franco-tedesco che ha portato all'elezione di Ursula Von der Leyen alla presidenza della Commissione europea in sostanziale continuità con l'esecutivo precedente", hanno detto in una nota i deputati Raffaele Fitto, Carlo Fidanza, Nicola Procaccini, Raffaele Stancanelli e Pietro Fiocchi. "Un quadro complessivo che non ci convince e di cui non vogliamo essere complici. Di contro ci auguriamo che Lagarde prosegua la politica espansiva portata avanti dalla Bce negli ultimi anni per evitare attacchi speculativi ai debiti sovrani di nazioni come l'Italia. In attesa che finalmente le istituzioni europee si decidano a trasformare la Bce in prestatrice di ultima istanza, è il minimo sindacale che possa accadere", hanno aggiunto.

Di tutt'altro avviso, invece, i colleghi della maggioranza (in Italia e a Bruxelles) del M5s, ossia gli eurodeputati del Pd. Per la neo presidente della commissione parlamentare Econ, Irene Tinagli, la nomina di Lagarde è un "fatto storico in quanto è la prima donna" a presiedere la Bce. "Le risposte scritte fornite dalla candidata nonché l'audizione di fronte alla Econ - ha continuato - ci dimostrano che Lagarde è consapevole del compito e delle sfide" che l'attendondo e che è adeguata "per riprendere il testimone del suo predecessore per portare avanti la sua missione", ha concluso.

Perché la nomina di Lagarde diventi effettiva servirà adesso la conferma del Consiglio europeo in occasione del vertice del 17 e 18 ottobre prossimi a Bruxelles. 

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