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Sabato, 27 Aprile 2024
L'intervista

"I bambini soldato sono due volte vittime dei conflitti"

L'eurodeputata socialista Maria Arena: "Arruolati con la forza o l'inganno, vengono poi arrestati e trattati da criminali, mentre la loro riabilitazione dovrebbe essere una priorità"

Le principali vittime di ogni conflitto sono probabilmente i bambini, che se non finiscono uccisi sono sicuramente traumatizzati per la perdita di uno o entrambi i genitori, per le violenze subite o a cui sono costretti ad assistere, per il fatto di dover scappare dalla propria casa, senza neanche capire bene cosa stia succedendo attorno a loro. E in alcune parti del mondo questi bambini sono addirittura costretti a combatterla in prima persona la guerra, a sparare e uccidere, e questi bambini “sono vittime due volte” e la loro tutela e poi riabilitazione “dovrebbe essere una priorità” per tutti i Paesi. Lo sottolinea Maria Arena, eurodeputata socialista belga che discuterà del tema in uno de panel della Conferenza globale sullo stato dei diritti umani di Venezia, organizzata dal Parlamento europeo e Global Campus of Human Rights.

È possibile fare una stima di quanti siano nel mondo i bambini affetta dai conflitti armati?
"Secondo Save the Children, 330 milioni di bambini nel mondo sono a rischio di reclutamento da parte di gruppi armati, 200 milioni vivono nelle zone di guerra più pericolose e circa 35 milioni sono sfollati a causa dei conflitti. A ciò si aggiunge il fatto che, secondo l'Onu, più di 35mila bambini sono privati della libertà in almeno 16 Paesi colpiti da conflitti armati. Questo numero include i bambini stranieri legati allo Stato Islamico detenuti nei campi in Iraq e Siria, stimati in 29mila nel 2019, ma se consideriamo i casi di popolazioni sfollate a causa dei conflitti, il numero di bambini privati della libertà è fortemente sottostimato".

Sono bambini che, loro malgrado, finiscono per essere vittime e carnefici nello stesso tempo
"Per questo purtroppo questi bambini sono spesso doppiamente vittimizzati. I gruppi armati li reclutano, con la forza o con l'inganno, e li espongono a violenze estreme. Come se non bastasse le autorità che li considerano associati a questi gruppi violenti li arrestano e privano della libertà, spesso in condizioni disumane. Ma dobbiamo capire che senza un'assistenza adeguata, questi bambini non saranno in grado di reintegrarsi nelle loro comunità e di trovare il loro posto nella società".

Cosa si può fare?
"Gli standard internazionali di giustizia riconoscono che i bambini coinvolti nei conflitti armati sono principalmente vittime di gravi violazioni dei diritti umani e non autori di tali violazioni. Ciò implica che la riabilitazione e la reintegrazione degli ex bambini soldato dovrebbero essere una priorità e che gli Stati dovrebbero adottare tutte le misure appropriate per promuovere il recupero fisico e psicologico dei bambini vittime, e che lo faccia in un ambiente che promuova la salute, il rispetto e la dignità del bambino".

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