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Sabato, 20 Aprile 2024
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Auto addio, a Barcellona la più grande Ztl dell'Europa meridionale

L’area ristretta alla circolazione dei veicoli nella capitale catalana sarà grande venti volte la zona a traffico limitato di Madrid. Stop alle macchine a benzina immatricolate prima del 2000 e ai motori diesel precedenti al 2006. Multe fino a 500 euro per i trasgressori

Passata la festa di capodanno, gli abitanti di Barcellona si trovano a dover fare i conti con le nuove regole sul traffico cittadino, entrate in vigore allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre scorso. Con i suoi 95 km quadrati, la nuova zona a traffico limitato (Ztl) del capoluogo catalano è infatti la più grande dell’Europa meridionale e la sua superficie è pari a venti volte l’area ristretta alla circolazione dei veicoli di Madrid. All’interno della maxi-Ztl di Barcellona non sarà consentita la circolazione dei veicoli a benzina immatricolati prima del 2000. Bandite da tutta l’area anche le auto diesel in circolazione da oltre 14 anni (ovvero dal 2006).

Multe salate a partire da aprile

Le multe per i trasgressori andranno da un minimo di 100 a un massimo di 500 euro per contravvenzione, ma non partiranno da subito. Durante i primi tre mesi del nuovo anno, chi non rispetta le nuove regole riceverà a casa una semplice notifica dell’infrazione, senza che venga applicata da subito la multa. 

Il successo di Madrid

Barcellona ha replicato e ingrandito l’esperimento di Madrid, dove la Ztl ha permesso di ridurre - in un solo anno - del 48% i livelli di biossido di azoto, dovuti in gran parte alla circolazione dei mezzi diesel. Da qui la decisione dell’amministrazione comunale di replicare il successo della capitale spagnola, installando 150 telecamere intelligenti per monitorare l’intera zona ristretta al traffico dei veicoli altamente inquinanti. 

I traguardi da raggiungere per evitare nuove tasse

Tra gli obiettivi dichiarati dalla vicesindaca Janet Sanz, c’è quello di ridurre il numero delle auto in città di 125mila vetture entro tre anni rispetto a quelle attualmente in circolazione. Entro quattro anni l’amministrazione della capitale catalana spera anche di abbattere del 20% l’inquinamento atmosferico. Il mancato raggiungimento di tali obiettivi - garantisce la Sanz - potrebbe convincere il comune di Barcellona a introdurre una vera e propria tassa sulla circolazione in città, già in vigore in altre capitali europee come Londra.

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