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Martedì, 19 Marzo 2024
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L'alleanza Di Maio-Salvini incubo per l'Ue. Ma sull'Europa M5s e Lega concordano solo a metà

Secondo il think tank Vote Watch, sulle grandi questioni europee 5 Stelle e Carroccio vanno d'accordo solo nel 50% dei casi. Su ambiente e migranti, almeno al Parlamento di Strasburgo, l'alleanza più probabile è quella tra pentastellati e sinistra

E' lo scenario che Bruxelles temeva di più. Ed è quello con cui da adesso dovrà confrontarsi, tanto più se si dovesse realizzare l'alleanza tanto temuta, quella tra il Movimento 5 stelle di Luigi Di Maio e la Lega Nord di Matteo Salvini. Una coalizione “populista” ed “euroscettica”, per usare gli aggettivi più in uso nell'establishment Ue. 

Ma le cose stanno davvero cosi' come le decrivono i principali media e analisti di tutta Europa? La coppia M5s-Lega potrebbe avere effetti dirompenti sulla stabilità dell'Unione e dell'Eurozona? Le risposte potranno arrivare solo qualora si dovesse siglare un patto di governo tra queste due forze. Un patto che, almeno per il momento, il leader del Carroccio Salvini sembra negare. 

Lega e M5s, cosi' vicini, cosi' distanti

Al di là di quello che accadrà nelle prossime settimane, si puo' già guardare a come i due partiti hanno agito in questi anni tra Strasburgo e Bruxelles sulle questioni centrali per l'Europa. Lo ha fatto il think tank Vote Watch, scoprendo che al Parlamento europeo M5s e Lega vanno d'accordo solo nel 50% dei casi. E che il movimento di Di Maio è più vicino alla sinistra che all'estrema destra.  

I due partiti, infatti, si sono trovati dalla stessa parte al Parlamento europeo quando hanno dovuto votare sul bilancio dell'Ue (il 63% delle volte d'accordo) e la politica economica e monetaria (68%). Anche sul commercio internazionale (60%), hanno trovato un certo accordo, soprattutto quando si è trattato di scagliarsi contro il Ceta, l'accordo di libero scambio tra l'Ue il Canada. Che proprio oggi Coldiretti chiede che il nuovo parlamento italiano stracci.

“Il Movimento 5 stelle e la Lega – scrive Vote Watch - sono anche molto critici nei confronti dell'attuale politica dell'Unione europea, poiché condividono opinioni protezionistiche comuni e una forte opposizione alle regole di bilancio dell'Eurozona. La loro offerta comune di abrogare l'ultima riforma della legge sulle pensioni in Italia metterebbe sicuramente Roma in rotta di collisione con la Commissione europea, così come con la Germania e altri partner della zona euro. Il Movimento 5 stelle e la Lega Nord tendono anche a sostenere il rafforzamento delle relazioni dell'Italia con la Russia ed entrambe le parti promettono di fermare le sanzioni Ue contro Mosca”.

5 Stelle europeisti, Carroccio nazionalista

Fin qui, le somiglianze. Ma sempre Vote Watch fa notare come mentre il M5s chiede “più Europa” e più integrazione, come nel caso dell'introduzione delle liste transnazionali per le elezioni del Parlamento europeo, la Lega va in tutt'altra direzione, con un orientamento più nazionalista. “Per non parlare dei settori politici come la giustizia e gli affari interni (solo 42% di accordo) e la politica ambientale (46%) - segnala Vote Watch – Per esempio, i parlamentari europei 5 stelle hanno sostenuto una politica energetica più ecologica a livello dell'Ue (come obiettivi più elevati per le 
energie rinnovabili), mentre la Lega è fortemente conservatrice in materia ambientale”.

Cinque Stelle populisti di destra? A Bruxelles sono più vicini alla sinistra

Se con la Lega, i voti condivisi al Parlamento Ue si fermano al 50%, diverso è il caso quando si mette a confronto il M5s con la sinistra europea (quella, per intenderci, dei vari Podemos, Liberi e Uguali e Potere al Popolo): in questo caso, la percentuale di voti condivisi arriva al 74%. “In particolare – scrive  il Movimento a 5 stelle ha forti opinioni di sinistra su occupazione e affari sociali, ambiente, giustizia e affari interni, nonché commercio internazionale. Sia i deputati 5 stelle sia l'estrema sinistra hanno sostenuto l'introduzione di un meccanismo di ricollocazione dell'Ue per i rifugiati, maggiori investimenti nelle fonti di energia rinnovabile e si sono opposti ai negoziati Ceta e Ttip”.

E il Pd?

Secondo il think tank, “a Bruxelles sarebbe più facile gestire una coalizione tra il Movimento 5 stelle e il centrosinistra" del Pd "rispetto all'altra opzione radicale, poiché la Lega di Salvini è diventata estremamente nazionalista ed euroscettica”. Ma a favore dell'ipotesi di un tentativo di accordo con i Democratici VoteWatch ricorda anche che, seppur i 5 Stelle siano a Strasburgo seduti nei banchi degli euroscettici Efdd con l'Ukip di Nigel Farage, in passato hanno provato a negoziare con i Verdi e i liberali dai quali però sono stati respinti. Ma solo perché “questi piccoli gruppi politici temevano di essere dominati dalla relativamente grande delegazione italiana a 5 stelle”. Insomma, forse a Bruxelles non hanno molto da temere.

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