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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Dieselgate, Volkswagen pronta a risarcire i clienti (ma non quelli italiani)

Avviate discussioni riservate con l'associazione tedesca dei consumatori. Oltre 440mila persone hanno chiesto delle compensazioni in seguito allo scandalo

I clienti della Volkswagen potrebbero presto ricevere delle compensazioni per lo scandalo del Dieselgate. L'azienda automobilistica ha avviato una discussione con Vzbv, l'associazione tedesca dei consumatori, per trovare un accordo e risolvere una controversia che va avanti da anni.

Discussioni riservate

"Le discussioni sono appena iniziate e niente garantisce che si concluderanno con un accordo", ha sottolineato però l'azienda che ha comunicato che "le due parti hanno convenuto che le discussioni resteranno riservate". L'obiettivo comune “è una soluzione pragmatica nell'interesse dei clienti", sottolinea ancora Volkswagen.

Lo scandalo

Dopo le rivelazioni sull'esistenza di un software che, tra il 2009 e il 2015, modificava i dati sulle emissioni dei motori diesel, oltre 440 mila clienti in Germania hanno chiesto un risarcimento e il procedimento giudiziario è attualmente all'esame della Corte di Appello di Braunschweig. La Vw e le sue controllate avevano incorporato i cosiddetti "defeat devices" nel software di controllo del motore, progettato per farli apparire meno inquinanti in laboratorio che in condizioni di guida reali. La ricaduta del "dieselgate" è costata all'azienda oltre 30 miliardi di euro. La maggior parte di questa cifra è stata in multe, riacquisti e indennizzi negli Stati Uniti mentre le conseguenze sono state molto più lievi in Europa e in Germania.

Italia Cenerentola

L'avvio delle trattative “è una buona notizia per i tedeschi”, ma “l'Italia continua ad essere trattata dalla casa automobilistica come la Cenerentola d'Europa”, ha attaccato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. I consumatori tedeschi e americani “godono di un trattamento privilegiato rispetto agli italiani, complice anche una normativa nostrana con le armi spuntate, sia perché a differenza degli Stati Uniti nella nostra class action non è previsto il danno punitivo sia perché le sanzioni comminabili dalle Authority sono sempre irrisorie, inferiori all'illecito guadagno o al danno subito dalla collettività".

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