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Venerdì, 26 Aprile 2024
Ambiente

"Le auto a metano inquinano come i diesel. E l'Italia perde 675 milioni all'anno"

La denuncia della ong ambientalista Transport & Environment non è nuova e tocca da vicino il nostro Paese, che rappresenta il 76% del parco veicoli a gas in Europa. Cittadini per l'aria: "Neanche il passaggio al biometano è un'alternativa a emissioni zero per il trasporto"

Le accuse al metano non sono nuove: se in Italia viene considerato un'alternativa sostenibile per i trasporti rispetto al diesel o alla benzina, secondo diverse ong ambientaliste ha lo stesso effetto inquinante del gasolio. Quello che è nuovo è che l'attacco arriva adesso anche alla versione più green di questo gas, il cosiddetto biometano: "Non comporterà una riduzione o eliminazione significativa delle emissioni di particolato o di altri inquinanti come gli NOx (ossidi di azoto", dice l'organizzazione italiana Cittadini per l'aria. 

Le accuse si basano sul rapporto di Transport & Environment, una delle più importanti ong europee nel settore dei trasporti sostenibili. "Gli ultimi dati sull'inquinamento da particolato di automobili, furgoni, autobus e camion a GNC (gas naturale compresso)" dimostrano che "questa tecnologia produce alti livelli di inquinanti tossici" si legge nel report. Le auto a metano "rilasciano un gran numero di particelle pericolose, associate a cancro, Alzheimer e malattie cardiache e respiratorie".

Secondo T&E, questa tipologia di veicoli ha emesso "tra i 9 e i 900 miliardi di particelle per km in cinque test di laboratorio". "Inoltre, si è scoperto che i veicoli a gas presi in esame (auto, furgoni, camion e autobus) possono emettere un numero particolarmente elevato di polveri ultrafini, ritenute le più dannose per la salute umana, poiché penetrano in profondità nell'organismo e sono state messe in correlazione con il cancro al cervello", prosegue. "Non esiste un limite legale al numero di particelle che i veicoli a metano possono emettere, sebbene esistano limiti per i veicoli a benzina e diesel", dice Cittadini per l'aria, che aggiunge: "I motori a GNC incontrano un limite legale solo in relazione alla massa di particolato, ma date le ridotte dimensioni delle particelle emesse e la dimensione molto maggiore di quelle regolamentate, questo limite risulta poco efficace nel controllo dell'inquinamento da particolato dei veicoli a gas".

Di diverso avviso il nostro Paese, che da tempo ha puntato su questa tecnologia: "In Italia, governo, regioni e comuni  considerano i veicoli a gas come veicoli a basse emissioni, incoraggiandone l’acquisto con incentivi e agevolazioni fiscali e dando loro accesso alle Ztl urbane. In Italia, il metano per autotrazione è tassato il 99,5% in meno rispetto al diesel, con una perdita annuale di entrate pubbliche di circa 675 milioni di euro", lamenta sempre Cittaidni per l'aria. Per Anna Gerometta, presidente dell'organizzazione, "questi veicoli dovrebbero essere vietati nelle aree urbane e, di certo, non ne va promosso l’acquisto con contributi come, per esempio, sta accingendosi a fare il Comune di Milano”.

Chi difende il metano sostiene che nel lungo termine esso potrà venire sostituito sempre più dalla sua versione "bio", ossia quella prodotta dalle biomasse o dai rifiuti. Snam e Confagricoltura, per esempio, lo considerano una fonte rinnovabile e sostenibile. E nella strategia energetica italiana esso ha un ruolo centrale, con l'obiettivo ambizioso di soddisfare il 15% della domanda energetica di gas entro il 2030. Ma per T&E e Cittadini per l'aria si tratta di un falso mito: "Poiché il gas fossile e il biometano sono chimicamente molto simili, l'uso del biometano non comporterà una riduzione o eliminazione significativa delle emissioni di particolato o di altri inquinanti come gli NOx (ossidi di azoto). Inoltre, il biometano sostenibile (prodotto da rifiuti e residui) presente in Ue può soddisfare solo il 6,2-9,5% del fabbisogno energetico del settore dei trasporti. Infine, nei fatti è impossibile garantire che i veicoli a gas funzionino effettivamente a biometano, dato che i due carburanti sono essenzialmente intercambiabili", concludono le due organizzazioni.
 
 

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