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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ambiente

Glifosato, M5s critica il voto del Parlamento Ue. Ma l'ex grillino controbatte: “Abbiamo vietato uso, i compromessi portano a risultati”

Intervista a Marco Affronte, oggi nel gruppo dei Verdi: "Forse non hanno letto il testo, ma con risoluzione si chiede data certa per lo stop al pesticida"

Aveva lasciato la delegazione M5s al Parlamento europeo dopo la scelta, contestata da molti dentro il movimento, di passare dal gruppo dell'antieuropeista Farage al gruppo più europeista di Strasburgo, quello dei liberali dell'Alde. Il passaggio salto' all'ultimo secondo per l'opposizione degli stessi liberali. Ma Marco Affronte, consulente ambientale e oggi eurodeputato, decise lo stesso di andare via e continuare la nuova esperienza politica con i Verdi, a cui lo legano le stesse battaglie ambientaliste. Ed è proprio per una di questa battaglie, quella volta a bandire l'uso del glifosato, che adesso si ritrova tra coloro (Pd e Lega compresi) contro cui punta il dito il Movimento 5 Stelle. Già, perché il compromesso raggiunto con la risoluzione approvata dal Parlamento europeo, in cui si chiede di mettere progressivamente fuori commercio il glifosato entro il 2020, non è piaciuto agli eurodeputati grillini, che avrebbero voluto uno stop immediato

Affronte, il compromesso non è andato giù ai suoi ex compagni di delegazione.

"Forse non hanno letto il testo. Il fatto è che bisogna puntare al risultato. Anche io preferivo un phasing out di tre anni, ma non era possibile. E tra nessuna risoluzione e quella alla fine approvata, io preferisco andare al sodo, che significa vietare il glifosato. Non dimentichiamo che il testo orginiario della Commissione da cui siamo partiti intendeva riautorizzare il pesticida per 7 o 10 anni, dopo i quali ci sarebbe stata la possibilità di una nuova autorizzazione. Con questa risoluzione fissiamo un divieto: cinque anni e poi stop per sempre”.

A ogni modo, neanche lei canta vittoria.

“Certo che no, si tratta semmai di una mezzza vittoria. Uno, perché avrei preferito uno stop entro il 2020. Due, più importante, perché il voto del Parlamento Ue non è vincolante: la palla spetta ora alla Commissione Ue. Inoltre, altro passaggio delicato, domani dovrebbe esserci il voto degli esperti nazionali degli Stati membri per dare il loro assenso all'autorizzazione. Ma servirà una maggioranza qualificata”.

L'Italia ha annunciato che voterà no.

“Lo aveva detto anche in un'altra occasione e poi aveva votato a favore. Speriamo non faccia lo stesso domani. A ogni modo, la cosa importante di oggi è che il Parlamento Ue ha lanciato un messaggio politico chiaro: l'Europa deve chiudere una volta per tutte la porta al glifosato. Ne va della salute di 500 milioni di cittadini europei. E del nostro ambiente”.

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