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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ambiente

“Non c’è nessuna emergenza climatica”, 500 scienziati scrivono alle Nazioni Unite

La petizione pone l’accento sulla variabilità naturale delle temperature e sostiene che “la CO2 fa bene alla natura”. Firmano oltre cento italiani tra cui Prestininzi, Prodi, Zichichi e Battaglia

“La CO2 è il cibo delle piante, la base di tutta la vita sulla Terra e non è un inquinante”. È quanto sostengono 500 accademici e ricercatori di tutto il mondo che, in dissenso con la maggioranza della comunità scientifica, ritengono “esagerate” le previsioni sul riscaldamento globale e mettono in dubbio le responsabilità umane sull’aumento delle temperature. “Non c'è nessuna emergenza climatica”, si legge nella petizione che chiede uno stop al “dannoso e irrealistico piano di azzeramento della CO2 entro il 2050”, adottato dalle istituzioni europee e dal Governo italiano. Con 113 firme, gli accademici italiani sono i più numerosi nel “network globale di 500 scienziati e professionisti”. 

L'archivio geologico e i modelli climatici

La lettera indirizzata al segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, denuncia che “i modelli climatici su cui si basa attualmente la politica internazionale non sono adeguati al loro scopo”. “L'archivio geologico - prosegue il documento - rivela che il clima della Terra è variato finché il Pianeta è esistito, con fasi naturali fredde e calde”. I firmatari prendono quindi di mira le previsioni attuali che “molto probabilmente esagerano l'effetto dei gas serra come la CO2”. 

"La CO2 fa bene"

Gli studi più citati dal movimento ambientalista, secondo gli scienziati negazionisti dell’emergenza climatica, “ignorano il fatto che arricchire l'atmosfera con CO2 è benefico”. “Non ci sono prove statistiche che il riscaldamento globale stia intensificando uragani, alluvioni, siccità e simili calamità naturali, o rendendoli più frequenti”, si legge nel documento che si oppone a quanto invece sostenuto dalla gran parte degli studiosi.

La petizione italiana

Seppure diverso nei toni e nei contenuti, il documento negazionista dell’emergenza climatica riprende gli argomenti della “Petizione sul riscaldamento globale antropico” indirizzata ai presidenti della Repubblica e del Consiglio da 90 scienziati italiani, in gran parte geologi e geofisici. Nella petizione si definisce “scientificamente non realistico” dare “all’uomo la responsabilità del riscaldamento osservato dal secolo passato ad oggi”. “I modelli di simulazione climatica non riproducono la variabilità naturale osservata del clima e, in modo particolare, non ricostruiscono i periodi caldi degli ultimi 10.000 anni”, si legge nella petizione italiana. Il comitato promotore riunisce, tra gli altri, gli accademici Uberto Crescenti, già presidente della Società Geologica Italiana, Alberto Prestininzi, Franco Prodi e Franco Battaglia. Il fisico Antonino Zichichi è invece il primo firmatario. Gli stessi nomi si trovano tra le liste dei firmatari della lettera in inglese inviata alle Nazioni Unite, che verrà presentata a Oslo il 18 ottobre e, in contemporanea, in Italia nelle aule del Senato. 

Il convegno annullato

L'Accademia dei Lincei aveva inoltre organizzato un convegno sull'argomento con i professori Battaglia, Crescenti, Prestininzi, Prodi e tanti altri tra i più influenti nella corrente dei negazionisti dell’emergenza. Ma in seguito alle polemiche sugli invitati, l’Accademia ha annullato l’intero evento. 

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